Vitigno Moscato
Uno dei rappresentanti della vastissima famiglia dei Moscato, il Moscato Bianco ha trovato la sua massima espressione in Piemonte e in particolare sulle dolci colline del Monferrato. Il suo frutto a bacca bianca si categorizza tra le uve aromatiche e viene pertanto utilizzato per la produzione di vini dolci data la dolcezza sviluppata durante la maturazione degli acini. Si presta anche molto bene all’appassimento e alla spumantizzazione, nonché all’utilizzo come base per vini liquorosi.
La storia
Un vitigno aromatico per vini dolci, spumanti e passiti
Le origini del vitigno Moscato bianco risalgono già al tempo dei Romani, ma ha raggiunto il suo apice a partire dalla seconda metà del 1500 quando i viticoltori di Langa furono obbligati a impiantare nei loro vigneti una percentuale dall’1% al 5% di questa varietà.
Da quel momento, i riferimenti a questa varietà sono molti e si possono reperire in svariati documenti. Alla seconda metà dell”800 arriva poi la descrizione delle tecniche di spumantizzazione importate dalla Francia dal Signor Carlo Gancia, l’inizio di una nuova era nella zona dell’astigiano.
Seguirono nuovi studi per migliorare le tecniche produttive, come il sistema di spumantizzazione inventato da Martinotti, da cui prende il nome, dove la presa di spuma invece di essere effettuata in bottiglia come vuole il Metodo Classico francese, avviene in grandi recipienti detti autoclavi.